Page 19 - Ratti_bilancio di sostenibilità_2020
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Capitolo 1
Ratti a sustainable company 17
hanno predisposto un protocollo aziendale di
regolamentazione delle misure per il contrasto e
il contenimento della diffusione del virus Covid-19
negli ambienti di lavoro: dalla misurazione della
temperatura prima di entrare in azienda, ai presidi
di sanificazione periodica; dalla distribuzione
di mascherine ai dipendenti a un sistema di
assistenza sanitaria integrativa (si veda il box
dedicato “La tutela della salute nella lotta alla
diffusione del Covid-19” all’interno del Cap. 2,
(paragrafo 2.4 “La tutela e la salute dei dipendenti”)
Oltre all’aspetto della tutela della salute, il Gruppo
Ratti ha messo in campo alcune azioni volte a
facilitare le relazioni a distanza con i clienti e
con i propri fornitori, creando e organizzando
all’interno della sede di Guanzate delle nuove sale
multimediali, pensate e progettate per lavorare
e connettersi in maniera sempre più veloce,
multimediale e professionale.
L’accesso da remoto all’offerta, così come agli
ambienti di Ratti, è stata resa possibile grazie
all’utilizzo dei visori HoloLens2, garantendo
un’esperienza dal forte impatto emozionale
(si veda il Cap. 3, paragrafo 3.3 “La spinta
all’innovazione come risposta al Coronavirus”)
Ratti ha anche pensato ai propri prodotti e ha
messo a punto un finissaggio antibatterico esente
da metalli, efficace su tessuti di seta, cotone e
nylon. Il progetto è nato come proposta Ratti in
risposta all’emergenza sanitaria ed è conforme
al protocollo ZDHC (Zero Discharge of Hazardous
Chemicals). Non da ultimo, Ratti ha deciso di
muoversi anche sul versante sociale, andando
ad aiutare le realtà più impegnate sul fronte
dell’emergenza sanitaria.
A tal proposito, ha destinato 250.000 euro alla
Fondazione Provinciale della Comunità Comasca
ONLUS per l’acquisto di macchinari e strumenti
necessari all’attività sanitaria, ha donato 200
metri di tessuto all’Associazione SoS Varese per
produrre mascherine ad uso civile e, infine, ha
stretto una collaborazione con Talking Hands,
un laboratorio permanente di moda, design ed
innovazione che ha coinvolto un gruppo di ragazzi
rifugiati e richiedenti asilo, per la produzione
di mascherine (si veda Cap. 5, paragrafo 5.3 “I
parteneriati che fanno bene”).